venerdì 20 aprile 2018

Anfratto



Sola, tra fogli stracciati, a fronte 
di una luna imbrogliona,

scrivo ancora un lungo pazzo verso
in un anfratto di rupe che fa perno al mare.

Donatella 42 anni


Una lingua di rosso illogico


Sempre, dopo il dopo viene il tardi
con quella lingua di rosso illogico;

parole che parlano di se stesse,
alfabeto occulto che lascia intendere
l'esilio nell'angolo più scuro della quiete,

dove sento il rumore dei dolori,
i passi degli assenti vivificati
il cammino degli sconosciuti.

art: Manfred Koschabek


giovedì 19 aprile 2018

Un re



Ho vissuto senza accorgermene
cercando un re colpevole 
di non esistere,
di tutto mi addolora la seta lacerata
dell'abito indossato all'occasione.

Ho fatto naufragio
dove si tocca il fondo con i piedi,
in superficie d'acqua ritagli
di lettere aperte al silenzio:

anagramma della mia follia.

Art: Francesco Paci Salerno


lunedì 16 aprile 2018

Terre roventi



Nel mio addizionale non entrano più numeri
ma solo uomini straziati, divelti, perchè nati
in piccoli frammenti di Terre roventi
che di geografia non capiscono la morte.

art: Manfred Koschabek


@ Donatella Maino

Rumore




Rumore

Mi cerco un voce in gola,
la trovo piena di gelido astio,
un urlo, al senso
d'essere una vecchia foto davanti
ad uno specchio ironico:

una figura di vapore,
un nube sfilacciata,
l'ipnosi del fiotto d'acqua
riempie la testa di rumore.

cado, nel sogno, lentamente,
stringendo fra le mani, dei rovi,
l'erba medica

al risveglio, solo due moncherini rossi
d'inchiostro muto.

Donatella 8 aprile 2010

Le scarpe rosse





Le scarpe rosse
Era una bella bambina, aveva undici anni
Non scriveva poesie ma sapeva che i folletti
si nascondono nei tronchi degli alberi.

cercava con gli occhi una fata,
vide, invece, le scarpe rosse...

con una mano le coprì la bocca,
la tenne giù con il suo peso
ed entrò nel suo corpo.

Le scarpe rosse la inghiottirono;
imparò ad amarle
come una lumaca ama la propria casa
ma le ginocchia sono ancora di ghiaccio.

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Consacriamo la coppa di sangue caldo
in acido di bestemmia
per gli strati d'ossa innocenti,
piccole mani inchiodate
alle croci appuntate in cielo
da carnefici mai staccati
dal capezzolo dell'ignominia

Donatella 21 luglio 2010

Power





Power

Di te ho amato la spirale del potere,
ora neve finta in una sfera di vetro.

se fossi stata un telaio e tu un filo caduto
avrei sentito l'eco di tutti i poeti
come una grossa fune di  voci intrecciate
ma tu sei saldo all'ordito
per il nome segreto del desiderio fluido
nei respiri, fermo nelle scarpe logore e sconfitte.

pochi versi bastano
per nascondermi dentro un coltello

Donatella 5 agosto 2010

Aria





Aria
i rami della quercia frustano
le mura del carcere spezzando
l'aria in tante piccole schegge,

gocce di luce che pendono
sulla pelle, accompagnate
da nitriti calibrati a briglie
incarnite al collo della miseria;

una cavità antica, un amore feroce,
il corpo appeso ad una fune di parole.

Prego, a mani mozze,
bestemmiando le litanie,
con il sangue che mi incolla i talloni. 

Donatella 2 novembre 2010